giovedì 7 aprile 2016

Adolfo Pedernera: il più forte di tutti!

"Pelè, Maradona od io? Chi è stato il migliore tra noi? Si vede che non avete mai visto giocare Pedernera. Lui è stato un gradino sopra gli altri. Sopra tutti. Sempre. Se oggi, dopo che ho vinto tutto, e ne ho viste di ogni colore, dopo che ho segnato a chiunque ed ho giocato al fianco dei migliori, se chiedete a me che cosa penso quando chiudo gli occhi e sussurro nella mia mente la parola ‘fùtbol’, io vi diró che la mia testa non risponderà, mentre il mio cuore penserà invece sempre e solo ad una persona: Adolfo Pedernera. Lui per me è stato un maestro. È stato il calcio. Tutto questo, lo devo a lui. Il calcio lo veneri, sempre; perché così non ne incontrerà mai più".
(Alfredo Di Stefano)

Adolfo Pedernera (Buenos Aires, 15 novembre 1918 – Buenos Aires, 12 maggio 1995) è stato un allenatore di calcio e calciatore argentino, di ruolo attaccante.
Ha legato il suo nome alla storia del River Plate degli anni 40: "La Máquina". Nonostante la posizione di centro-attacco (all'epoca una sorta di "boa" in area di rigore con unico compito di mettere la palla in rete), Pedernera è più una mezza punta: ama infatti rientrare spesso a centrocampo, trascinandosi dietro il marcatore e lasciando campo libero ai compagni di reparto. Dotato di una tecnica straordinaria: ha l'incredibile capacità di riuscire a servire sempre il compagno meno marcato con lanci millimetrici, il suo tiro è potente e preciso.
È considerato come il calciatore che ha inventato il ruolo di trequartista, all'epoca noto come centro-attacco. Giocava quasi in ogni ruolo dell'attacco, dal centravanti al regista. Cresciuto nell'Huracan, passò presto al River Plate squadra della quale sarebbe diventato la stella incontrastata per oltre un decennio. Lasciò la squadra per un'offerta milionaria del Club Atletico Atlanta dove tuttavia rimase una sola stagione. Tornò quindi all'Huracan ma nel 1949, anche a causa dello sciopero si trasferì in Colombia dove continuò ad incantare ed a vincere sino al 1954 quando, a causa della nuova normativa sui trasferimenti, fece il suo secondo ritorno all'Huracan smettendo di giocare nel 1955.

 testo e immagine di Marko Rinaldo Durante

Adolfo Alfredo Pedernera e René Alejandro Pontoni

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